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I VOSTRI MESSAGGI

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21 Ottobre 2002 - frcuffa@tin.it

Complimenti per questo sito veramente completo, mi scappa da ridere a pensare quanto sangue è stato versato per l'unità d'Italia, unità avuta con l'oppressione del sud da parte dei savoia (lo scrivo in minuscolo non per sbaglio) onore quindi ai Briganti Patrioti caduti...e questo sito gli rende veramente merito!! Francesco Cuffaro da Firenze

29 Settembre 2002 - griecogigi@inwind.it

Complimenti Complimenti ! Non tutta la storia dei Borboni è mal governo, lo testimoniano le opere di bonifica integrale intraprese in molte zone del Regno. Il concetto di bonifica integrale fu ripreso solo con il Fascismo 80 anni più tardi. Io sono di Scafati bagnato dal Sarno, che grazie ai Borboni (1855) divenne un grande strumento di sviluppo economico e sociale, certo oggi è il fiume più inquinato d'Europa però si sta facendo tanto per recuperarlo. Solo studiando il nostro passato e la nostra storia di meridionali possiamo amare la nostra terra e cercare di migliorarla. Bravo Bosco Gianluigi, Tesista in Storia della Banca, Università del Sannio, relatore Ennio De Simone.

26 Settembre 2002 - ninorochan@yahoo.it

..... spettacolo teatrale dedicato a Crocco e ai contadini-briganti. ....... vi riporto una interessante recensione di Carla Romana Antolini, apparsa sul quotidiano Liberazione del 25 settembre 2002 che spero possa arricchire l'archivio. Distinti Saluti Sebastiano Gernone. Uno spettacolo teatrale a Roma domani alla festa di Liberazione Detenuti in scena nei panni dei briganti del Sud Carla Romana Antolini - Detenuti e detenute di Rebibbia riuniti raccontano, tramite il teatro, la storia di Carmine Crocco, brigante della Basilicata vissuto nella metà dell'Ottocento. Alla Festa Nazionale di Liberazione sarà presentato giovedì 26 settembre, nei Giardini di Castel Sant'Angelo a Roma, "Carmine Crocco. Storia di un brigante del Sud", un progetto di Riccardo Vannuccini, Alba Bartoli e Antonio Turco, realizzato con i detenuti del Rebibbia Penale e le detenute del Rebibbia Femminile. "Il responsabile dell'area educativa del Rebibbia penale - racconta Alba Bartoli, assistente alla regia - ci ha proposto lo scorso settembre di realizzare uno spettacolo sul brigantaggio. Da molto tempo infatti Antonio Turco stava conducendo degli studi sull'argomento. Io e Riccardo Vannuccini, il regista, dal 1994 lavoriamo con i detenuti per un'idea di "teatro necessario", ma i testi che avevamo utilizzato fino ad oggi erano di Euripide, Eschilo o Shakespeare. Ci ha divertito l'idea di far interpretare ai detenuti le storie dei briganti e così è nato uno spettacolo di teatro e musica". L'avvincente storia di Carmine Crocco, nel progetto di collaborazione tra Rebibbia e ArteStudio, ha portato i detenuti in tournée dal 18 luglio di quest'anno; è andata in scena a Lagopesole e al Festival di Benevento il 12 settembre, nei luoghi del brigantaggio; ha fatto rivivere al pubblico le vicende di personaggi conosciutissimi in paesi e città dove le foto dei briganti sono ancora appese nelle case o nelle piccole trattorie e dove gli anziani tramandano le loro "gesta". Dai documenti dell'epoca e dall'opera autobiografica di Carmine Donatelli, meglio conosciuto con il nome di Crocco, dopo cinque mesi di prove e laboratori è stata ricavata una ballata teatrale, un'opera popolare con musicisti, attori e canzoni originali eseguite dal vivo, dedicata al più terribile dei briganti che hanno sconvolto e infiammato il Sud durante il processo dell'unificazione italiana fino al 1865, quando la legge Pica favorì il pentitismo, o fino al 1870 quando i comandi militari sventarono gli ultimi focolai di resistenza brigantesca organizzata. Qui i fatti tragici avvenuti tra il 1861 e il 1863 assumono i connotati di una vera e propria guerra civile, una rivolta sociale dei contadini e dei braccianti meridionali contro i soldati piemontesi venuti a liberare l'Italia, secondo alcuni, a conquistarla e sottometterla, secondo altri. Il Crocco compì la prima operazione a Lavello, sollevando i contadini che dimostravano per la spartizione delle terre demaniali, poi, sventolando le bandiere borboniche, invase Ripacandida e Venosa uccidendo il Capitano della guardia nazionale, bruciando gli archivi e aprendo le carceri. La storia diventa un'importante occasione per ritrarre un gruppo in reclusione. Si rivivono corse in mezzo alla terra, risate a crepapelle fino alle lacrime e musica densa di passione. "Noi sentiamo - spiegano Alba Bartoli e Riccardo Vannuccini - risuonare le vicende segrete e perdute che sono le storie e le passioni, le tragedie e le speranze, di una vita dietro le sbarre. I ragazzi non conoscevano la storia, ma si sono appassionati. Poi forse si sono identificati anche negli argomenti di giustizia e ingiustizia nell'avvicendamento politico". Il lavoro mantiene una grande vivacità comunicativa, sempre associata ad un'operazione professionalmente riconosciuta. "Noi consideriamo i detenuti dei veri professionisti dello spettacolo - racconta Alba Bartoli - . Farli lavorare seriamente e professionalmente è importante per tirarli fuori dal contesto in cui vivono. Gli attori/detenuti sono molto gratificati e vivono con grande serietà lo stare in scena". Da mesi e mesi di prove sono nate anche canzoni originali, composte dai musicisti che vivono a Rebibbia

07 Settembre 2002 - ale.romano@libero.it

Egregio Sig. Bosco, Sono il Cap. Alessandro Romano, parente del Sergente Romano e coautore del testi da lei citati: "Briganti & Partigiani" e "La Storia Proibita". Volevo segnalarle alcune imprecisioni da me riscontrate nel suo interessante e molto efficace sito. Innanzitutto le "teste mozzate dei briganti", da Lei accreditate al buon testo di Ludovico Greco: " Piemontisi, Briganti e Maccaroni", sono state invece pubblicate, su mia fornitura (ho i negativi), su: "Briganti & Partigiani" e "I Savoia ed il massacro del Sud", ai quali, tra l'altro, ho fornito tutte le restanti foto. Inoltre, nelle Premesse e Generalità, Lei riporta erroneamente l'autore di BRIGANTI: Eroi o Malfattori, quale Antonio Romano. Il nome è invece il mio, Alessandro Romano. Infatti il titolo "Briganti: Eroi o malfattori" appartiene alla mia mostra itinerante, composta di circa 170 foto con didascalie e documenti: il testo da Lei riportato è la presentazione del catalogo. Per finire, credo che sia doveroso segnalarle che Lei ha accreditato troppe foto al su citato testo del Greco facendo torto a numerosi altri autori. Vi sono anche altre imprecisioni ma non vorrei mortificarla oltre ed attendo un eventuale suo invito a farlo. Una nota, invece, che potrebbe essere interessante è che il "Fiocco Rosso", da Lei tratto dal testo Briganti & Partigiani, è una coccarda appartenuta al Romano di cui possiedo anche il pugnale ed il binocolo grossolanamente riportati nel dipinto pubblicato nel mio testo e da Lei riprodotto nel sito. La ringrazio per l'attenzione e Le invio i miei più Cordiali saluti. Cap. III Reg. Principe Alessandro Romano.

26 Agosto 2002 - Alfonso.Andreotti@fincantieri.it

Mi chiamo Alfonso Andreotti ed un mio antenato, di cui porto il nome, era ufficiale della Guardia Nazionale, probabilmente del paese di Frigento: un ritratto datato 1862 lo ritrae infatti in uniforme. Se qualche esperto od appassionato della storia locale mi potesse fornire qualche conferma o notizia aggiuntiva, gliene sarei molto grato. Sarei inoltre grato a chiunque mi potesse fornire informazioni sul marchese Andreotti Governatore della chiesa della SS. Annunziata, di cui si fa menzione nella delibera 2212 del 17 novembre 1862 del Consiglio Comunale di Benevento. cordiali saluti

24 Agosto 2002 - ninorochan@yahoo.it

Oggi 24 agosto nei giardini di Castel S'Angelo viene rappresentata l'opera teatrale con balli, musiche e testi su Carmine Crocco e il brigantaggio post-unitario. E' un lavoro ben preparato, con una ricerca approfondita sull'argomento, numerose prove e alcune rappresentazioni con recensioni entusiastiche. La regia è di Vannuccini & C. [ artestudiox@libero.it ]; gli interpreti sono 50 bravissimi attori detenuti e detenute nel carcere di Rebibbia, in gran parte fratelli meridionali sfortunati. Il Comune di Roma ha promosso la iniziativa che si svolge, coincidenza della Storia, sotto quel Castello in cui furono rinchiusi numerosi briganti. Spero che molti comuni meridionali possano ospitare questa formidabile compagnia di attori, musicisti, ballerini e rendere omaggio alla memoria dei contadini "briganti". Saluti s. gernone

23 Agosto 2002 - postmaster@costruzioni.net

Complimenti! Filippo S. Carlo www.costruzioni.net

22 Agosto 2002 - vigilantes55@libero.it

Ho scoperto, per caso, questo sito, molto interessante. Da Campano emigrato al nord da 12 anni, da 3 mesi ho fatto un sito dedicato alla mia città d'origine, Aversa, www.aversalenostreradici.too.it e siccome mi interessa molto la storia della mia terra, sono a chiedere se putacaso mi può consigliare un sito che parli del "brigantaggio" in provincia di Caserta, o Terra di Lavoro. A proposito, ci scambiamo il banner? Sto rifacendo ed aggiornando il mio sito, migliorandolo molto anche nella grafica e nei contenuti, perciò sarei felice di aggiungere il banner del vs sito agli altri presenti nel mio sito. A risentirci, Salvatore.

18 Agosto 2002 - bka.international@libero.it

Carissimi amici, prima di tutto complimenti per questa stupenda pagina sul brigantaggio che ci riporta ai racconti che ci facevano i nostri nonni su di loro. Vogliamo, inoltre, comunicare la recente apparizione di un importante e ben documentato testo sul brigantaggio calabro-lucano, in modo particolare della banda di Antonio Franco. Ecco i dati bibliografici: Giuseppe Rizzo - Antonio La Rocca: "La banda di Antonio Franco - Il brigantaggio post-unitario nel Pollino calabro-lucano" Edizioni Il Coscile, Castrovillari, luglio 2002. Sperando di avervi fatto cosa gradita, Vi auguriamo un buon lavoro e porgiamo i nostri più cari e sinceri saluti. Cosimo Casulli e Francesco Marchianò Unione Culturale Albanese Via V. Luci, 13 87019 Spezzano Albanese (Cs) tel.: 0981/ 950435

07 Agosto 2002 - gscaldaferr@tiscali.it

Ho trovato il sito molto interessante e documentato. Complimenti. Giuseppe Scaldaferri

17 Luglio 2002 - rondinella47@hotmail.com

COMPLIMENTI e calorosi abbracci a tutti voi di questo sito stupendo........ anche io sono una figlia di San Giorgio la Molara. Siamo emigrati in Australia negli anni 50.... Ho trovato questo sito per caso, ma ci sono rimasta incantata. Mio Nonno che è scomparso pochi anni fa qui in Australia, mi raccontava molto di San Giorgio, la nostra famiglia e il brigantaggio, ma certo, erano solo ricordi che anche a lui raccontavano i suoi, ma era comunque molto interessante... Questo sito lo sto passando a tutti quelli che conosco, e adesso racconto a tutti i miei parenti e Sangiorgesi di Adelaide questi fatti della nostra patria e della nostra zona. COMPLIMENTI ANCORA A TUTTI... Grazie ancora.. un sito fantastico.... Lina Mercorella in Totani - Adelaide AUSTRALIA.

15 Luglio 2002 - a_grigolini@yahoo.it

Cerco notizie, dati, documenti o qualsiasi altra informazione utile su "Brigante se more", sto facendo una tesina sulla storia e sulla diffusione di questa canzone e ho qualche problema con le fonti. Grazie mille Antonio.

29 Giugno 2002 - Carmine.Porcaro@virgilio.it

Solo per segnalarLe che la notizia del brigante Carmine Porcaro fucilato nel 1863 e il rapimento del sacerdote Mele sono tratti dal mio volume "Ceppaloni tra cronaca e storia, 876-1982", pubblicato a Napoli nel 1982. Questo per la correttezza. Ma, si sa, i "copiatori" a sbafo, autentici ladri, sono sempre abbondanti. Complimenti per il sito.

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