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FOGLIANISE |
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da: "Il Brigante Michele Caruso Ricerche di Abele De Blasio" Stab. Tipografico, Napoli, 1910 |
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1 luglio 1863 ……………. i fratelli Pietro e Fortunato Palumbo di Foglianise furono, nella loro campagna, visitati dalla banda Caruso. I Palumbo, dopo aver scambiato col capo di quella comitiva, poche parole, furono invitati a montare a cavallo. A notte fatta arrivarono sul Matese, dove, per ordine del famigerato Colonnello, scrissero una lettera al padre loro per avere, con urgenza, il prezzo del loro riscatto. Furono liberati dopo aver sborsate lire. 2500. Marialuisa Ruscitti faceva parte della compagnia …………….. |
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da "Preti, Contadini e Briganti" di Pietro Zerella, La Scarana, Benevento, 2000 |
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…….. In quei giorni si trovava in piena bufera un altro prelato, il sannita Mons. Francesco Pedicini, arcivescovo di Bari, il quale fu costretto [dai piemontesi] a lasciare la diocesi e rifugiarsi nel suo paese natale, Foglianise, poco distante da Benevento. Per meglio intendere l'animo e l'azione di questo vescovo, si riporta l'ultima lettera pastorale, rivolta al clero ed ai fedeli di Monopoli:"Per tre anni, o poco più sono stato tra voi e dal giorno in cui fui messo al governo della vostra chiesa, ogni mia cura, ogni mio pensiero, ogni mia azione è stata rivolta al bene spirituale delle vostre anime. So ben io che voi altro da me vi attendevate, ed io parimenti desiderava far meglio, e più di quello che ho fatto, e se il potere mi è mancato non mai il volere, spero che il Signore voglia rendermi la mercede corrispondente non al fatto, ma al desiderio che ho avuto vivissimo di procurare ogni vostro bene e voglia dare a voi un nuovo pastore, secondo il suo cuore il quale possa compiere col divino aiuto l'opera in voi cominciata della vostra santificazione. Tolga per altro il cielo che abbia a sospettare essermi io tolto a voi, perché di voi non contento; e la sola ubbidienza alle supreme potestà che mi allontana da voi, e se altri nella mia promozione alla sede arcivescovile di Bari fermasi forse a guardarvi un innalzamento a più onorevole grado, io non altro vi considero che un accrescimento di travagli per coltivare una parte pia vasta della vigna del Signore" Dopo l'allontanamento dell'arcivescovo Carafa, la Curia di Benevento fece ordinare i giovani sacerdoti da mons. Pedicini nella chiesa di S. Maria in Foglianise. L'Arcivescovo nel suo esilio, oltre a dirigere per corrispondenza la diocesi di Bari, con tutti i problemi di ordine liturgico e amministrativo, si dedicò nella sua parrocchia all'insegnamento della Teologia e del Diritto Canonico a coloro che aspiravano al sacerdozio e che non potevano frequentare il seminario perché chiuso dopo il 1860. La polizia [piemontese] teneva sempre sotto controllo il presule con continue perquisizioni. In un rapporto del 15 agosto 1861 diretto al governatore di Benevento si legge:" Pregiomi partecipare alla S.V.I. che in seguito a verbale invito del sig. Luogotenente Colrimono, comandante le colonne che inseguirono i briganti in questa provincia, ieri mattina questa stazione perquisì il domicilio di mons. Arcivescovo di Bari, lui presente, Pedicini Francesco, in Foglianise, e nella camera del medesimo si rinvenne una lettera proveniente da Roma per mezzo particolare, nella quale vi sono dei verbi di malcontento dello stato attuale delle cose, e fu sequestrata" |
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Mons. Pedicini era nato il 27 gennaio 1813 a Foglianise (località Leschito), si era formato nel seminario di Benevento, diretto dai Gesuiti; fu ordinato sacerdote il 19 settembre 1835 e assegnato alla parrocchia di Foglianise. Nel 1854 Pio IX lo nominò Vescovo di Monopoli, sede suffraganea di Bari. Poiché erano note le simpatie che il Vescovo nutriva per i Borboni, in Monopoli fu rinvenuta affissa una satira contro di lui ed il suo vicario. Si sospettò che gli autori fossero i suoi stessi ecclesiastici. Francesco Pedicini, l'8 dicembre del 1858, veniva nominato Arcivescovo di Bari. |
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LESCHITO da: " Acquarellando Foglianise" a cura dell'Istituto Comprensivo Foglianise |
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