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Maggiore Generale Pinelli

Ordine del giorno alla colonna mobile dell'Ascolano

 

Ascoli, 3 febbraio 1861

 Ufficiali e Soldati!

La vostra marcia tra le rive del Tronto e quelle della Castellana è degna di encomio. S.E. il Ministro della Guerra se ne rallegra con voi. Il nemico, mirando le vostre penne sulle più alte vette dei suoi monti, ove si teneva sicuro, le scambiò per quelle dell'Aquila Savoiarda che porta sulle sue ali il genio dell'Italia; le vide, impallidì e si diede alla fuga.

Ufficiali e Soldati! Voi molto opraste, ma nulla è fatto quando qualcosa ancora rimane da fare. Un branco di quella progenie di ladroni ancora si annida tra i monti; correte a snidarlo e siate inesorabili come il destino. Contro nemici tali la pietà è delitto; vili e genuflessi quando vi vedono in numero, proditoriamente vi assalgono alle spalle quando vi credono deboli, e massacrano i feriti. Indifferenti ad ogni principio politico, avidi solo di preda e di rapina, ora sono i prezzolati scherani del Vicario non di Cristo ma di Satana; pronti a vendere ad altri il loro pugnale quando l'oro carpito alla stupida credulità dei fedeli non basterà più a sbramare le loro voglie.

Noi li annienteremo, schiacceremo il sacerdotale vampiro che colle sozze labbra succhia da secoli il sangue della madre nostra, purificheremo col ferro e col fuoco le regioni infestate dalla immonda sua bava e da quelle ceneri sorgerà più rigogliosa la libertà anche per la nobile provincia ascolana.

 

Il maggiore generale

comandante la colonna mobile

degli Abruzzi e dell'Ascolano

FERDINANDO PINELLI

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