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REGNO D'ITALIA PREFETTURA DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO UFFICIO CENTRALE DI PUBBLICA SICUREZZA N° 878 |
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Oggetto: Costituzione di una squadriglia di volontari per la repressione del brigantaggio. Signori, La giunta Municipale del Comune di Fojano con sua deliberazione del 5 corrente determinava concedersi a ciascun volontario che si arruolasse nelle squadriglie destinate alla repressione del brigantaggio una gratificazione di lire 25 da prelevarsi dall'articolo "Spese casuali" del bilancio comunale, ed invitare mediante foglio di offerte i proprietarii a contribuire per un'altra gratificazione mensile di lire 20 da corrispondersi ad ogni arruolato durante il tempo della ferma. Un atto così generoso dettato dai sentimenti del più bel patriottismo io devo proporlo siccome esempio e per l'emulazione alle altre Giunte Municipali, e son sicuro che nessuna vorrà mostrarsi inferiore nello zelo e nello interessamento per un'opera così grande così importante, come si è quella di cooperare al ristabilimento della pubblica tranquillità in questa desolata Provincia ed alla più pronta repressione del brigantaggio. Invito pertanto la S.V. a volere richiamare la votazione dIella Giunta su questo argomento. ed aprire una sottoscrizione per parte dei proprietarii onde invitare la gioventù ad accorrere animosa alla difesa del loro paese, con la speranza di ottenerne un compenso dai loro concittadini e la riconoscenza del Governo. Benevento 17 ottobre 1863 il Reggente la Prefettura HOMODEI |
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REGNO D'ITALIA PREFETTURA DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO UFFICIO CENTRALE DI PUBBLICA SICUREZZA N° 1427 |
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Oggetto: Misure per la repressione del brigantaggio e provvedimenti pel servizio della Guardia Nazionale. Le bande brigantesche cacciate ovunque dalle colonne dell'Illustre Generale Pallavicini sono oramai ridotte a pochi uomini: esse cercavano invano ogni via per sottrarsi al valore della truppa italiana, nei loro sforzi assecondata dalle Guardie Nazionali. Spento il brigantaggio non deve più risorgere: la macchia che volle imprimere a queste province, sarà lavata per sempre, nè le scene di sangue, gli orrori di quelle bande di ladri mai più si rinnoveranno, se i cittadini, se le Guardie Nazionali poste alla difesa del paese saranno una volta convinte che contro la loro volontà, senza un colpevole avvilimento e senza che esse rinuncino alla propria dignità, non possono i briganti stabilirsi in mezzo a loro. Io faccio pertanto appello ai Sindaci, agli Ufficiali ed ai militi della Guardia Nazionale. Ai primi spetta l'ordinare, agli altri il perlustrare tutte le masserie, tutte le cascine del loro Comune, e tutti mi risponderanno se un solo brigante nel loro territorio resterà celato, se immediatamente non sarà celato e consegnato all'Autorità. I signori Sindaci e Capitani delle Guardie Nazionali disporranno il servizio in modo che ad ore diverse del giorno e della notte, in direzioni opposte, drappelli di Guardie Nazionali sortano ad eseguire tali rigorose perlustrazioni, tacendosi di volta in volta dar conto dal capo della pattuglia del risultato che ne ottenne: in apposito ordine del giorno dovranno farsi conoscere a tutta la Compagnia i servizi di qualche rilievo operati dalle Guardie Nazionali, e se fosse del caso si riferiranno alla Prefettura, che si riserva premiarne gli atti di valore. Un tale servizio di perlustrazione tanto più si rende necessario ora che si avvicina l'inverno e che per le intemperie le bande sono più di frequente obbligate a rifugiarsi nelle cascine o nelle masserie. Una delle cause per le quali il brigantaggio poté, per tre anni, mantenersi in queste province si fu perché molti dei briganti, avvicinandosi l'inverno, potevano lasciare la banda e ritornare nei loro paesi, dove sia per paura, sia per altri riguardi, si lasciavano tranquilli finché al ricomparire della primavera ritornavano alla campagna per ricominciare le loro stragi, le loro grassazioni. Un tale fatto attestato da molti briganti caduti nelle mani della giustizia non deve, con immenso obbrobrio delle Autorità, ripetersi. I Signori Sindaci, i Signori Capitani della Guardia Nazionale sono tenuti strettamente responsabili che in tutto il territorio del Comune non rientri un brigante, un disertore delle truppe, un renitente di leva, un manutengolo, o qualunque altra persona assentasi per causa di misfatto oppure in genere sospetta, sia naturale o non, senza avvertirne per espresso la Prefettura e senza averne procurato l'immediato arresto. Saranno pure i Signori Sindaci obbligati di farsi presentare le carte giustificative da qualunque individuo forestiero od appartenente ad altro circondario anche della stessa Provincia, e trattenerlo in arresto dandone avviso, nel caso che non possa evidentemente giustificare la sua persona colla produzione del passaporto dell'interno o con altri documenti equivalenti con attestazione scritta di persone benevise e personalmente da loro conosciute. In ogni settimana dovranno i Signori Sindaci mandare, alla Prefettura un elenco delle suddette persone, che rientrassero nel Comune e dei forestieri, che venissero a stabilirvisi. Devo poi richiamare l'attenzione dei Signori Sindaci ed Ufficiali delle Guardie Nazionali sopra un fatto doloroso segnalatomi dal Comando Generale delle zone riunite di Benevento e Molise. È la seconda volta, in pochi giorni, che drappelli di Guardie Nazionali in perlustrazione incontrandosi con Cavalleria o truppa di linea, scambiandola per briganti, fanno loro fuoco addosso. Egli è certo che ove si usasse maggiore attenzione un tale abbaglio non avverrebbe, abbaglio che non può incoraggiare la truppa, la quale in ricompenso alle tante fatiche, che sopporta con raro sacrificio ed abnegazione, si vede esposta ad una morte senza onore, perché data per equivoco. Il Signor Generale Comandante le truppe, a far cessare un tale disgraziato errore, è risoluto di prendere le più rigorose misure nel caso si ripetesse, contro l'Ufficiale Comandante le Guardie Nazionali e renderlo responsabile delle funeste conseguenze. I Signori Sindaci provvederanno quindi ad impedire tali fatti dispiacevoli, che, in avvenire, gli appiattamenti di Guardie Nazionali non facciano fuoco che solo quando loro consti nel drappello sopravveniente la condizione di briganti. In tal guisa si preverranno disgrazie, e nel tempo stesso i colpi non saranno fatti al vento, ma nel cuore delle bande, che di certo lasceranno morti e feriti. Voglia la Signoria Vostra accusarmi ricevuta della presente. Benevento 10 novembre 1863. Il Reggente la Prefettura HOMODEI |
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REGNO D'ITALIA PREFETTURA DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO UFFICIO CENTRALE DI PUBBLICA SICUREZZA N° 1724 |
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Oggetto: Perlustrazioni delle Guardie Nazionali ed altri provvedimenti per la repressione del brigantaggio.
Facendo seguito alla mia circolare del 10 corrente N. 1427, riguardo al servizio della Guardia Nazionale e ad altre misure riconosciute necessarie per la totale repressione del brigantaggio, presi i concerti col signor Generale delle zone riunite di Molise e Benevento, trovo di prescrivere: I. - Il servizio di perlustrazione della Guardia Nazionale dovrà farsi ogni giorno, incominciando al mattino, all'alba, e rientrando un'ora dopo il tramonto del sole. II. - Il signor Sindaco, d'accordo col Capitano della Guardia Nazionale, vi destinerà quel numero d'individui che reputerà necessario ad ottenere lo scopo pel quale la perlustrazione si eseguisce, a tutelare la pubblica sicurezza e a sostenere, ove occorresse, eziandio, uno scontro coi briganti. III. - Il servizio giornaliero si deve ripartire in due mute: metà della forza perlustrerà sino al mezzogiorno, l'altra sino a notte inoltrata. La forza che riposa deve stanziare nel quartiere onde accorrere in ogni caso di bisogno. IV. - Il signor Sindaco, d'accordo col Capitano della Guardia Nazionale, determina di volta in volta i punti da perlustrarsi dal drappello di Guardia Nazionale. L'Ufficiale però, e il graduato che lo dirige, potrà, ove il miglior servizio lo esiga, perlustrare quelle diverse località, che saranno necessarie, rendendone poi conto al Capitano. V. - Nelle perlustrazioni si dovranno sempre perquisire le masserie, perlustrare i boschi, e fare appiattamenti nei luoghi dove sono più facili il passaggio e la dimora dei briganti. VI. - Nelle perlustrazioni qualunque persona sospetta venisse trovata sarà obbligata a mostrare le sue carte giustificative, e in difetto arrestata. Saranno pure arrestate le persone, che portassero cavalli o giumente o viveri in quantità non permessa quando non esibissero la licenza dell'Autorità. VII. - Il Sindaco ed il Capitano della Guardia Nazionale, avendo notizia che nel territorio si trovino briganti, dovranno immediatamente ordinare la raccolta della Guardia Nazionale, e il suono delle campane a stormo onde avvertire la truppa che fosse nelle vicinanze, e quindi dovrà tosto sortire ben ordinata alla caccia dei briganti, quando si trattasse di un piccolo numero, come attualmente lo sono: cammino facendo, mediante spari, daranno avviso della presenza dei briganti ai distaccamenti disseminati all'intorno, e procureranno di non aprire il fuoco se non quando siano ad un tiro sicuro, onde i colpi debbano raggiungere la meta, e non andare dispersi. VIII. - In quei comuni dove stanzia un distaccamento militare, la Guardia Nazionale eseguirà le perlustrazioni associata alla truppa, e resterà sotto la direzione dell'Autorità Militare. IX. - Per tale servizio di perlustrazione, ove sia necessario alla Guardia Nazionale sortire dal proprio comune, sarà pagata alla medesima la diaria stabilita dalla legge. X. - I Signori Sindaci ed i Capitani delle Guardie Nazionali sono obbligati a vigilare che nel territorio del loro comune non rientri un brigante, un disertore delle truppe, un renitente di leva, o qualunque altra persona sospetta o ricercata dalla giustizia, senza procurarne l'immediato arresto. XI. - Restano fermi gli obblighi, che incombono ai Sindaci di avvisare l'Autorità Civile e Militare d'ogni comparsa di briganti, nonché i Sindaci dei comuni vicini. Confido nello sperimentato suo zelo e patriottismo che le presenti prescrizioni saranno rigorosamente osservate, e che in tal modo si riuscirà finalmente alla totale distruzione del brigantaggio in questa provincia. Benevento 25, novembre 1863 Il Reggente la Prefettura HOMODEI |
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REGNO D'ITALIA PREFETTURA DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO UFFICIO CENTRALE DI PUBBLICA SICUREZZA N° 1812 |
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Oggetto: Brigantaggio Mi pregio comunicare alla S.V. la seguente Circolare del Comando Militare della zona di Benevento, pregandola da parte sua a dare prontamente le necessarie disposizioni per la rigorosa esecuzione delle disposizioni nella medesima contenute. Oramai è cosa certa che nel Distretto di Cerreto, sui monti di Vitulano e Solopaca, come sul Taburno, i briganti, incalzati da tutte le parti, hanno sciolto le loro comitive. Dessi, nascondendo quasi tutte le loro armi, cercano di sottrarsi alle nostre ricerche, mediante ogni possibile modo di infingimento. Taluni si ricoverano nelle masserie dei loro aderenti, cambiando spesso di domicilio, forse entro i paesi stessi trovano rifugio, taluni altri errano tuttavia pei campi e volentieri simulano d'essere lavoratori munendosi di qualche utensile agrario. A simili arti conviene opporre una corrispondente tattica. Infatti se per disperdere le comitive, le truppe hanno manovrato finora con forti distaccamenti, se le perlustrazioni si sono eseguite in grande; se boschi, alte cime, profondi burroni sonosi esplorati, oggi conviene cangiare sistema ed imprimere ai nostri movimenti un carattere di minuta sorveglianza, la quale si porti tutta sopra i domicilii e gli individui. Per la qual cosa vorranno i Signori Comandanti di Distaccamento osservare e fare osservare minutamente le seguenti norme l. - Le perlustrazioni in grande nei boschi, ed in qualunque altra località sospetta, non si faranno che ogni 5 o 6 giorni, oppure quando consti al Comandante del Distaccamento, che malandrini vi siano ricoverati. 2. - Ogni 2 giorni di seguito col 3zo di riposo, tutti i Distaccamenti sortiranno in pattuglia, che si diranno in servizio di Pubblica Sicurezza, qualche volta le pattuglie si faranno durante la notte. 3. - La pattuglia non sarà minore di 5 uomini ed un graduato. 4. - Ogni pattuglia avrà seco 2 Guardie Nazionali delle più pratiche del paese e sopra tutto conoscitrici degli individui che popolano la campagna; queste Guardie Nazionali saranno richieste formalmente ai Signori Sindaci, i quali verranno diffidati di somministrare tutte le informazioni, che si riferiscono alle case nei paesi, alle masserie nelle campagne, agli individui dappertutto. 5. - Qualora fosse il caso di non esporre a vendetta qualcuna di queste Guardie Nazionali, che servono di guida, potrà il Signor Comandante farlo travestire da soldato lacchè si lascia a suo giudizio. 6. - Da tali disposizioni risulta evidente il servizio di codeste pattuglie, quello cioè d'indagare minutamente le condizioni sociali di qualsiasi individuo, di constatarne l'identità, di sapere quante persone compongono le famiglie nelle masserie, del che ogni capo pattuglia prenderà nota scritta distinguendo per sesso ed età approssimativa, onde verificare poscia altra volta se tal numero non sia alterato. Giova talvolta osservare attentamente la fisionomia dell'individuo che s'interroga, ed esaminarne le mani, avvegnachè il brigante abbia queste meno callose del lavoratore, anzi morbide talvolta, e più bianche nella palma, e che il suo volto esprima quasi sempre o sfacciataggine o dubbiezza. 7. - Qualunque individuo sospetto, che non sarà nominalmente conosciuto da una delle Guardie Nazionali sarà condotto in Comune, perché il Sindaco verifichi e renda di lui ragione: quindi a seconda del pronunciato sarà rilasciato, o sostenuto agli arresti per essere spedito con processo verbale al Giudice del Mandamento. Benevento li 4 dicembre 1863 Il Reggente la Prefettura HOMODEI |
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