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CIPRIANO GIOVANNANTONIO |
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PATRIOTA IRPINO DIMENTICATO |
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da: http://www.corriereirpinia.it |
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C ipriano, patriota dimenticato - Di nobile famiglia, segnò uno dei momenti più importanti della storia. Dedicò tutta la vita alla causa della libertà e per i più alti e nobili ideali. Notaio, nacque a Guardia Lombardi, ed è una delle figure più interessanti del Risorgimento, nell'ambito dei movimenti rivoluzionari irpini. Tra i suoi maestri Pasquale Stanislao Mancini e Tommaso ParisaniQuell'amico di De Sanctis Un ruolo importante nell'ambito dei movimenti rivoluzionari irpini del risorgimento sicuramente è stato ricoperto dal notaio - patriota Irpino Giovannantonio Cipriano, nato a Guardia Lombardi il 13 novembre 1824 da nobile famiglia. Dedicò tutta la vita alla causa della libertà, dell'onesta e della rettitudine. A venti anni, nel 1844, ad Avellino fu uno dei più animosi affiliati della Giovane Italia, mentre a Napoli, dove conseguì la laurea in Giurisprudenza preso la Regia Università "Federico II", ebbe tra i maestri Pasquale Stanislao Mancini, Tommaso Parisani. Partecipò alla rivolta del 15 Maggio 1848 e mantenne relazioni con Pasquale Cicarelli, Gaetano Trevisani, Pietro Paolo Parzanese, i fratelli Angelo e Alfonso Beatrice di Fontanarosa, Michele Cafazzo di Bisaccia. Quest'ultimo aveva partecipato ai moti del 1820 e combattuto con il generale Gugliemo Pepe ad Antroco contro gli autriaci. Dopo essere rientrato a Guardia Lombardi il 1849, fu nominato Tenente della Guardia Nazionale, mantenendo sempre i rapporti con i patrioti della provincia, difendendo con coraggio gli interessi della classi popolari nelle quali inculcò i sentimenti di Patria e Libertà, combattendo abusi e soprusi di ogni genere. Nel settembre 1858, Giovannantonio Cipriano si schierò coraggiosamente al fianco dei più deboli, minacciati anche di immediato arresto, contro il Principe Capace Zurlo, protetto anche da Luigi di Borbone, il quale voleva riscuotere con violenza canoni e censi in natura e in denaro mai pagati prima sull'intero territorio dell'Alta Irpinia. Per nulla intimorito dalle minacce del Principe, Cipriano si schierò apertamente dalla parte dei contadini, tanto da spingerlo a scrivere una lettera indirizzata a Ferdinando II°, in cui concludeva con la seguente affermazione: "...dinanzi alla legge, debbono chinare il capo potenti e deboli, poveri e ricchi, nobili e plebei...". La mattina del 25 Giugno 1860, mentre con la posta si aspettava la Costituzione emanata da Francesco II°, sull'alta cupola del cinquecentesco campanile del suo paese, Cipriano faceva innalzare la bandiera tricolore con la scritta in oro a caratteri cubitali : " Viva l'indipendenza italiana - Viva Vittorio Emanuele" A lui fecero capo tutti i liberali dell'Alta Irpinia, tra cui: Pietrantonio Tedesco ad Andretta, Giovanni Molinari da Morra, Francesco Paolo Gallicchio da Vallata, Scipione Capone e Michele Caputo da S. Angelo dei Lombardi, ed altri. Nell'Alta Irpinia egli fu l'anima per il reclutamento dei volontari. Si rivolse a lui anche Francesco De Sanctis quando, accompagnato da Giuseppe Tozzoli di Calitri, si recò in Alta Irpinia per prendere contatto con i rivoluzionari del posto. Da qui si rileva, tra l'altro, che da una lettera di Francesco Pepere indirizzata a Giovannantonio Cipriano, gli si raccomandava di giovarsi della presenza del grande critico per intensificare il suo lavoro. Nello stesso anno, insieme ad altri volontari, combattè il dilagante fenomeno del brigantaggio, sgominando la famosa banda capeggiata da Carmine Donatelli, detto Crocco. Dopo l'unità d'Italia, il valoroso patriota, si adoperò per la risoluzione di importanti problemi dell'Alta Irpinia, uno dei quali, quello legato all'agricoltura, che lo spinsero a sollecitare ed istituire una Cassa di Prestanza Agraria. Rilevante fu anche il suo impegno in seno all'amministrazione comunale di Guardia, ricoprendo la carica di Decurione, consigliere e assessore. Mentre il suo impegno venne apprezzato da De Sanctis e da Mancini, l'amministrazione comunale di Lioni, nella seduta del consiglio comunale del 21 Novembre 1836, gli conferì la cittadinanza onoraria. Fu proprio Francesco De Sanctis, che lo rispettava e lo stimava a tal punto da definirlo tra gli amici più cari, ad inviargli una lettera in occasione del primo ballottaggio in occasione della sua candidatura nel 1874-75 nel collegio di Lacedonia in cui scriveva, così come si evince dal cap. 12 " La mia città nel "Viaggio elettorale" "..Si desinò a Guardia accolti gentilmente dal vecchio Cipriano, e quando si fu al brindisi io dissi: Guardia e Morra sono un paese. Possano i loro cuori confondersi come si confondono i loro territori e i loro casini." Questo piacque proseguì il De Sanctis "La legge ha potuto staccare Guardia da Morra, ponendolo in un altro collegio, ha potuto rompere i legami naturali, ma Morra e Guardia vanno sempre insieme...". Dopo aver acquisito il risultato, De Sanctis, inviò al Sindaco di Guardia Lombardi il seguente telegramma: "Di Guardia rimarrà cara eterna memoria, votazione unanime ha lavato molte vergogne circonvicine contrade native" Durante la campagna elettorale del mese di aprile 1886, il Cipriano si scagliò energicamente con tre articoli pubblicati sul " La voce del Popolo" contro gli abusi del governo guidato da Agostino De Pretis, che si era mostrato contrario alle riforme amministrative ed alle leggi sociali sempre promesse e mai mantenute, sebbene da tempo reclamate dal popolo. Ritiratosi nella casa della nipote Giovanna Cipriano, maritata Santoli, che lo assistè amorevolmente nella casa situata in Via Monte, nel centro storico di Guardia Lombardi, morì la mattina del 30 Luglio 1906. In occasione del cinquantenario della sua morte, Cipriano, fu commemorato in Consiglio Provinciale, dove l'avvocato Nicola Velle, disse per l'occasione: " Noi Irpini, abbiamo la grave, imperdonabile colpa di dimenticare i nostri uomini migliori e di non seguirne l'esempio". Oltre al ricordo di Velle, ricordiamo ancora quanto scritto dallo storico Antonio D'Amato, che rilevò il profilo storico - culturale, del patriota e dell'amministratore: " ....Giovannantonio Cipriano non è Lorenzo De Concilj, però egli occupa un posto degno tra le figure che più brillano nella storia irpina del Risorgimento, e non può, non deve essere dimenticato..." L'intitolazione del nuovo edificio elementare di Guardia Lombardi Nell'anno scolastico 1981-82 il Provveditore agli Studi di Avellino, Lazzarulo, su segnalazione del direttore scolastico Sciretta, intitolò l'edificio scuola elementare di Guardia Lombardi a Giovannantonio Cipriano. A distanza di circa vent'anni e dopo i lavori di rifacimento del predetto istituto, ultimati alcuni anni fa, l'ex amministrazione comunale capeggiata dal Sindaco, Giandonato Giordano, in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo istituto, fece apporre una targa su cui è inciso il nominativo del compatriota. L'amministrazione comunale di Avellino dedica una strada Analogo riconoscimento è arrivato, dall'Amministrazione comunale di Avellino la quale, come si evince dalla delibera di consiglio comunale n° 765, ha intitolato una strada cittadina a Giovannantonio Cipriano, inserendolo tra le personalità illustri della provincia. Dopo essere venuto a conoscenza di questo provvedimento, il sindaco di Guardia Lombardi, Raffaele Di Matteo, ha inviato una lettera al sindaco del capoluogo Antonio Di Nunno, per ringraziarlo anche a nome della locale comunità: "Abbiamo appreso con immenso piacere che l'Amministrazione comunale da Lei presieduta ha intitolato una strada della città di Avellino, al patriota Giovannantonio Cipriano, nostro emerito concittadino - scrive Di Matteo - Nell'esprimere le congratulazioni dell'amministrazione comunale di Guardia Lombardi, e mie personali, per la sua riconoscenza nei confronti di personalità illustri della nostra provincia, le prego di accettare i più sinceri ringraziamenti anche da parte della popolazione che mi onoro di rappresentare". La targa del Parco Letterario Francesco De Sanctis Per ricordare il brindisi fra il compatriota Cipriano ed il critico letterario Francesco De Sanctis, è stata appositamente preparata una lapide, che dovrà essere affissa sulla facciata dell'abitazione del Cipriano in Via Monte, a cura del Presidente e gli organi del Parco Letterario "F. De Sanctis". L'iniziativa dell'Istituto Comprensivo di Guardia Lombardi - Rocca San Felice e Morra De Sanctis. Oltre all'Amministrazione comunale, anche il Dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo, Angelo Cobino, ritiene doveroso non disperdere il patrimonio culturale, insieme all'insegnamento, lasciato dai personaggi illustri della nostra terra. Per questo motivo, infatti, in occasione della seconda edizione del concorso a carattere regionale "Paese Mio", verrà riservato uno spazio per commemorare l'illustre concittadino di Guardia Lombardi, Govannantonio Cipriano ed il grande critico letterario, nato a Morra, Francesco De Sanctis. |
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