CASTELPAGANO Terra del Sannio Beneventano

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PERIODO

ANGIOINO

 

 

disegno del Maestro Salvatore FIORE

Dopo la dominazione Normanna e quella Sveva, finita con la Battaglia di Benevento, mortale per Manfredi re di Sicilia, anche Castelpagano subì l'avvento degli Angiomi, guidati da Carlo d'Anjou, al quale il Papa Urbano IV aveva offerto la corona del Regno delle Due Sicilie. Dopo la "Battaglia di Benevento", il Barone di Castelpagano (chi era ?), che era stato fautore e alleato degli Svevi, fu privato del feudo, che Carlo d'Angiò diede a Rinaldo e Pietro di Caude, suoi fedeli. A questi seguì Filippo di Borgogna detto il milite, ed essendo questi consigliere del re, in quel tempo Castelpagano ebbe molta importanza nell'ambito dell'amministrazione Angioma. Dai registri Angiomi, risulta [G. NISTA, Castelpagano nella cronistoria, inedito, 2000]:

NEL DI' 11 SETTEMBRE 1242

IL RE ROBERTO D'ANGIO'

NOMINO' IL MILITR FILIPPO DI CASTELPAGANO

CAPITANO DI MILAZZO, QUANDO PRESE

QUESTA CITTA' NELLA GUERRA DI SICILIA

CONTRO LA CASA DI ARAGONA

E intanto continuano le lotte fra le Signorie straniere per il dominio dell'Italia meridionale. Dall'Ungheria, contro i d'Angiò, arriva Carlo II di Durazzo. Lo scontro con Luigi I d'Angiò avviene nelle vicinanze del fiume Fortore (zona sconosciuta). Siamo nel 1383. Lo scontro, fra i discendenti delle due Casate, durerà fino al 1434, con grandi sacrifici dei paesi sottomessi …….. Con l'avvento della casa Angioma, nacquero in Italia le prime "Università dei Cittadini", e fu Carlo d'Angiò (lo zoppo) che le chiamò "UNIVERSITAS", ma il maggior consolidamento lo ebbero sotto il re Roberto d'Angiò (1309 - 1343). Castelpagano sotto gli Angiomi aveva grande importanza, appartenendo il suo feudo, a famiglie regnanti ed era terra di demanio regio. Per l'eseguità degli abitanti non dovette sicuramente avere "Autonomia Locale", pertanto non era "Universitas" come invece insinua la restaurazione della Colonna della Cogna (Colonna Infame), ma era amministrato direttamente dallo stesso re. Le Università, erano nate soprattutto per cercare di mettere un freno allo strapotere dei feudatari nei confronti dei semplici cittadini. L'aumento della popolazione faceva sentire il bisogno di coltivare più vaste estensioni di terra, ma, la terra era nelle mani dei conti, marchesi. Principi, ecc. che invece di privarsi di una parte dei loro territori, imponevano il pagamento del pedaggio. Durante la transumanza, i pastori dovevano pagare il pedaggio per i loro animali per poter utilizzare i Tratturi "per ogni soma grana tre, per ogni soma minore grana due, per ogni animale baccino, cavallino, bufalino, somarino, non più d'un carlino l'uno quando sono per Mercantia. Per ogni animale minuto porcino, caprino, grano uno per ogni pecora lanuta" (iscrizione del 1691 sul passo di Rionero Sannitico) ……. Sicuramente Castelpagano ebbe l'autonomia locale al tempo della dominazione Spagnalo nel meridione, di cui la "COLONNA DELLA GOGNA" è documento. Su di essa si leggono le seguenti parole [G. NISTA, Castelpagano nella cronistoria, inedito, 2000; D. M. RICCHETTI Castelpagano, Fasano Editore Cosenza, 1983; S. FIORE, Castelpagano - Tesi di Storia dell'Arte - 1993]:

Si interpreta

lato sinistro:

L'UNIVERSITA' RESTAURO'

QUESTO SEDILE PENALE NEL 1608

A SPESE DEL PUBBLICO. F.G.S.

lato destro:

QUESTO SEDILE COL FLAGELLO

FA DIVENTARE PIU' SAGGIO LO STOLTO

DAI PROVERBI CAPITOLO 19

al centro:

IL MAGISTRATO DELL'AMMINISTRAZIONE

DELLA LEGGE PENALE

La casa dell'Università sarà stata quella di fronte alla Colonna della Cogna (casa Colasanto), un tempo residenza del Barone Normanno. L'esistenza della casa dell'Università in Castelpagano, appare anche da un registro (come dice il Ricchetti) delle nascite del 1707 (Università di Castelpagano della provincia di Napoli). Inoltre è confermata da una scritta su di un libro parrocchiale dei morti dell'anno 1766, vi si legge [G. NISTA, Castelpagano nella cronistoria, inedito, 2000]:

Oggi 7 Agosto 1766 D. Giuseppe Ulmos della città di Catalano sergente dei fucilieri di montagna d'anni quarantacinque nella casa della Università in grembo di S.M. Chiesa è morto, e il giorno appresso fu seppellito nella chiesa arcipretale ed in fede G.B.G. (Giovan Battista Giglio?)

Nel 1434, contro i d'Angiò, allora vittoriosi nel duello con i Durazzo, scende Alfonso d'Aragona, re d'Aragona, Sardegna e Sicilia. Si accende una guerra furibonda fra Angioni e Aragonesi. Ad essa partecipano pure Castelpagano e S. Angelo, dalla parte degli Angiomi. E fu nella battaglia decisiva, che si svolse nei territori di Riccia (CB) e Castelpagano, nella zona tutt'oggi chiamata Piana della Battaglia, che si distinse la cavalleria di Castelpagano, combattendo affiancata all'armata del Conte De Capoa-Altavilla, che aveva molti feudi nella zona. L'anno dopo, però, l'esercito del re Renato d'Angiò fu completamente distrutto presso il ponte di Tufara (ponte dai 13 archi?). Siamo nel 1441, e si conclude qui la dominazione Angioma nel Sud'Italia. E Intanto molti paesi delle zone delle battaglie erano stati saccheggiati e distrutti dalle soldataglie (si tenga presente che circa il 90% dei soldati dell'una e della altra parte erano mercenari). Forse proprio a causa di quelle devastazioni, se non per il terribile terremoto del 5 dicembre 1456, piccoli centri come Sant'Angelo, Casale e lo stesso Castelpagano, vennero quasi completamente distrutti, a tal punto che una leggenda locale sulle origini del nome di Castelpagano, afferma che in quel tempo, Castelpagano era chiamato Castelpagliaio, e fu per un errore di trascrizione che, secondo la stessa leggenda, da Castelpagliaio derivò Castelpagano. Probabilmente storie di buontemponi dell'epoca giunte fino a noi; l'unica certezza e che quelli furono tempi tristissimi per gli abitanti di queste terre, sia a causa delle continue guerre, sia a causa dei violenti terremoti e successive pestilenze che si abbatterono su queste sfortunate popolazioni……… Ritorniamo al terremoto del 1456 e all'epoca della leggenda di Castelpagliaio, registriamo altre sciagure quando gli Angiomi tentarono, con le guerre del 1461 e del 1496 di riconquistare il regno dagli Aragonesi. Miseria e lutto per Castelpagano e paesi vicini. Con la caduta definitiva degli Angiomi, il feudo di Castelpagano, fu dato dal re Ferdinando I d'Aragona nel 1465 alla famiglia Del Balzo, Nobile famiglia Italiana d'origine Provenzale (De Baux) venuta in Italia al seguito di Carlo d'Angiò. Pirro del Balzo fu gran conestabile, figlio di Francesco, prese parte alla congiura dei baroni contro re Ferdinando (1485) e fu punito, (forse la sua punizione, fu proprio la perdita dei suoi possedimenti tra cui Castelpagano che dalla famiglia del Balzo, passò alla famiglia Mormile). La famiglia Mormile della Casa Ducale di Castelpagano, era originaria del Napoletano (forse proprio di Castelpagano?), si affermò sotto gli Angioni e i Durazzeschi (XIV sec.) con Andrillo, che fu viceré della Provincia d'Abruzzo, e con suo figlio Annechino (XIV - XV sec.). La famiglia Mormile, era nota nelle "ISTORIE" fin dal IX secolo, al tempo dell'Imperatore Basilio; era iscritta a Napoli nei seggi di Capua e Portanova, aveva per stemma uno scudo d'oro con la banda d'argento bordata di nero, con l'aggiunta di tre aquilotti dello stesso metallo. ……. Alla morte di Ottavio Maria Mormile (1831 o 1838) il titolo e tutti i possedimenti passarono alla moglie (Isabella Coppola di Canzano), in quanto non avevano avuto eredi. Isabella non sopravvisse molti anni al marito Ottavio, e alla sua morte il tutto passò a suo padre; inizia così il ducato del Coppola di Canzano a Castelpagano [G. NISTA, Castelpagano nella cronistoria, inedito, 2000]:

" …… il giorno 7 settembre 1807 il Duca Ottavio, giacchè la feudalità era stata abolita ed egli non aveva successori, ne fece formale donazione ……"

I Mormile di Castelpagano, dovevano essere molto ricchi e perciò anche molto potenti, con voce in capitolo in tutto il regno di Napoli. I Mormile avevano acquistato molti feudi in tutta la zona, come ad esempio: S. Angelo Radiginosa, S. Angelo in Grotte, S. Angelo Limosano, Limosano, Cercepiccola, Ielsi, Colledanchise, Campochiaro, Roccamandolfi e tanti altri. La famiglia Mormile della casa Ducale di Castelpagano, si estinse con la morte di Maria Anna Mormile, consorte di Michele Capocelatro dei signori di Roccabarasciana [G. NISTA, Castelpagano nella cronistoria, inedito, 2000].