LE LAPIDI DEI BRIGANTI

VERITÀ NASCOSTE RIAFFIORANO

in tutta la loro tragica verità in

ISOLA DEL LIRI

Vedi anche "DELLA VALLE DEL LIRI E DELLE SUE INDUSTRIE"

Ci giunge da Terra di Lavoro una notizia a dir poco incredibile: l'instancabile Associazione A.R.I.S., guidata dagli amici e Compatrioti A. D'arpino ed A. Farinelli, ha individuato, durante i lavori di restauro di una vecchia abitazione, delle scritte risalenti al periodo della repressione piemontese. Di fronte a certe realtà non vi è menzogna che tenga e la verità emerge in tutta la sua tragica freddezza, sputando in faccia ai più scettici ciò che il nostro Popolo fu costretto a subire da quella rivoluzione massonica, chiamata risorgimento, voluta e messa in atto dalla peggiore specie di sfruttatori, assassini e senza Dio. [Cap. A. Romano].

segnalazione di Sebastiano GERNONE

Nella nostra instancabile opera di ricerca di reperti inerenti le vicende storiche del Regno delle Due Sicilie, siamo stati baciati dalla fortuna in quel di Isola del Liri. In questa ridente cittadina della Ciociaria, in pieno centro storico, durante il restauro della facciata di un antico edificio, sotto un vecchio intonaco fatiscente, è venuta alla luce la seguente iscrizione:

Abbasso la canaglia inguantata

Abbasso gli sfruttatori piemontesi

Viva il popolo isolano

La scritta non è un semplice graffito tracciato in fretta e di nascosto da qualche anonimo cittadino contrario al nuovo governo. E' una iscrizione fatta riportare dal proprietario dell'abitazione, sopra la porta d'ingresso, in bella scrittura, con caratteri nitidi e precisi, sicuramente opera di un pittore professionista. Un vero e proprio atto di sfida di un patriota che apertamente, incurante delle eventuali ripercussioni negative, mette sotto accusa sia tutti i voltagabbana e traditori che avevano ripudiato il loro re e sia i nuovi padroni che avevano occupato la terra demaniale, immiserendola notevolmente. Infatti Isola del Liri, ora in provincia di Frosinone, era nel 1861 un centro di notevole interesse economico. Sede di una feconda industria manifatturiera (lanifici e cartiere) che dava lavoro ad oltre 2.500 addetti, più un considerevole indotto, su una popolazione di 4.796 abitanti (la tanto decantata piemontese Biella dava lavoro a 1.600 persone). Questo coraggioso cittadino sente la necessità di esternare la propria rabbia e, nel contempo, il proprio dolore per la Patria violata e lo fa con un gesto eclatante, facendo apporre sul muro della propria casa una scritta di grande spessore sociale e di inequivocabile contenuto; una sfida aperta contro coloro che non avevano avuto il suo coraggio e contro coloro che volevano imporgli, con la forza delle armi, un governo illegittimo. Sarà nostra ferma intenzione, profondendovi tutto l'impegno possibile, effettuare le più ampie ricerche, al fine di risalire al nome dell'autore che merita, senza alcun dubbio, una citazione particolare nella "nostra storia" del patriottismo legittimista.

Sovr. Intend. Gen. ai Confini di Terra Argentrino d'Arpino - Dott. Antonio Farinelli

Abbasso la canaglia inguantata - E' rivolto ai traditori locali, liberali e massoni, chiamati "galantuomini" perché usavano andare in giro con bombetta e, appunto, con i guanti.

Abbasso gli sfruttatoti piemontesi - E' rivolto agli "uomini di affari" ed ai governatori piemontesi che, appena dopo gli eccidi e le devastazioni operati dalla soldataglia savoiarda, iniziarono la sistematica colonizzazione economica di queste terre imponendo, tra l'altro, gabelle e tasse prima sconosciute.

Viva il popolo isolano - Un grido di riscossa e di speranza rivolto esclusivamente al Popolo di Isola del Liri, appunto chiamato isolano, vera vittima dell'alleanza tra i piemontesi ed i liberali latifondisti della zona.

I quartieri legittimisti di Isola del Liri

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