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Governo della PROVINCIA DI BENEVENTO

DETERMINAZIONE

 

Benevento addì 20 Agosto 1861

 

 

REGNO D’ITALIA

 

 

IL GOVERNATORE

 
 

DELLA PROVINCIA DI BENEVENTO

 
 

Nello svolgersi dei dolorosi avvenimenti, dei quali questa Provincia fu il teatro in questi ultimi tempi, fu dato riconoscere:

Che le decantate orde dei briganti si compongono più di decine che di centinaia, le quali, per verità si reclutano ed ingrossano con elementi radunaticci delle località che prendono di mira, adescandoli colla speranza del bottino e tosto disfacendoli, perpetrata l'aggressione;

Che nei Comuni, dove le persone che coprono uffici pubblici o meritano influenza, non hanno emigrato; ma invece hanno adempito il loro dovere di funzionari e di buoni cittadini, hanno sostenuto lo spirito pubblico, si sono atteggiati alla resistenza; i briganti o non si sono presentati o, se lo fecero, furono respinti;

Che in parecchi Comuni e là appunto, dove i capi avevano disertato, non la feccia soltanto, ma le popolazioni in massa, salvo qualche eccezione, si spinsero persino ad associarsi alle nefandità dei briganti palesemente e senza ritegno e finirono per dare in eccessi che furono sepolti sotto la colma misura della giustizia militare;

Che appena in qualche raro Comune e in modo assai imperfetto si pensò ad erigere barricate ed altre opere fortilizie momentanee, le quali con pochi animosi crescono immensamente il vantaggio della difesa, specialmente contro aggressori non esperti delle cose di guerra e che non sono saldamente governati da buona disciplina militare;

Considerate che le stesse colpe, le stesse pusillanimità, le stesse impreveggenze possono far rivivere le stesse lacrimevoli calamità;

Determina

1. In tutti i Comuni percossi dal brigantaggio e attualmente .......... o per virilità dei cittadini o per valore delle truppe italiane sarà cura dei Signori Regi del Mandamento fatta verificazione se i funzionari e i cittadini notabili soliti a tenervi stanza, vi siano restituiti. I Signori Giudici faranno un rapporto quotidiano concernente almeno un Comune del rispettivo Mandamento per giorno, sicché al più tardi entro tanti giorni quanti sono i Comuni del rispettivo Mandamento, le informazioni giungano complete a questo Governo.

2. Gli elenchi degli assenti senza ragione saranno da questo Ufficio riassunti per Comune e fatti pubblicare nel Comune cui appartengono, in quello del rispettivo Mandamento e per quelli Capoluogo di Mandamento nel Capoluogo di Circondario (sede d'Intendenza) e tutti indistintamente nel Capoluogo di Provincia.

3. A questa pubblicazione terrà dietro una intimazione di questo Governo Provinciale a tutti i riferiti nell'elenco perché in termine ragionevole rimpatrino con comminazione; ai funzionari della destituzione, senza che una spontanea dimissione possa sottrarli a quel rigore, poiché una dimissione non può essere accettata negli attuali frangenti; agli altri notabili del Comune, che avvenendo nuovi disastri, eglino saranno pur tenuti responsabili dei medesimi, saranno inusti di macchia ufficiale di pusillanimità, saranno esclusi da qualsiasi riguardo, che il governo possa disporsi ad usare di compensi, indennità e simili; e infine, che sopra tale loro contegno si radicherà il criterio della loro fede politica.

4. Spirato il termine per ciascun comune, entro il quale ogni funzionario dovrà essersi restituito al posto, il Sindaco o, in difetto chi gli tien dietro, riferirà a questo Governo Provinciale che ha assunto l'amministrazione, proporrà le misure credute più acconce per ottenere l'associazione dei patrioti alla difesa del comune, affine di neutralizzare gli sforzi dei nemici dell'ordine attuale delle di cose, per erigere opere di difesa transitorie come barricate e simili; insomma chiarirà il piano che ravviserà più accomodato a tutelare il comune contro le imprese dei facinorosi. Le armi specialmente dopo il vergognoso abbandono e la più turpe che stolida oblazione fattane al brigantaggio in differenti punti, officialmente difettano. Ma questa difficoltà non sarà tenuta a calcolo perché armi v'hanno dapertutto ed anche di troppo in questa provincia. I liberali le facciano uscire dai recessi dove stanno riposte e le diano a brandire alle destre non imbelli e pure dalla lebbra reazionaria. Se pur v'è un comune dove se ne lamenti la penuria, per pudore si veli cotanta infamia e dappertutto, se non si vuol difender l'Italia, almeno si salvino le sostanze e le vite.

 
 

IL GOVERNATORE

 
 

GALLARINI

 

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