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REPRESSIONE BRIGANTAGGIO

CIRCOLARE PREFETTURA DI CASERTA

 

Caserta, li 1° Ottobre 1865

Ai Signori Sindaci, Delegati di P.S. e Comandanti della Guardia Nazionale e dei RR. Carabinieri della Provincia

 

La mia Ordinanza del 14 maggio u.s. fu in sulle prime applicata con sufficiente esattezza; ma dappoi in molti Municipi lo zelo andò gradatamente scemato, tantochè le carte di ricognizione ed i permessi di soggiorno e di circolazione anche notturna nelle campagne vennero accordati a persone notoriamente sospette e perfino a renitenti alla leva, a disertori, ed a sbandati, ovvero furono rilasdciati per un termine troppo lungo e per cause non abbastanza giustificate e spesso futilissime, od insussistenti.

Ciononostante colla detta ordinanza si ottennero buoni risultati. Le moltissime bande di ladroni aggirantisi lungo i confini della Provincia non osarono quasi mai di penetrare nell'interno di essa, e, se pure i tristi annali del brigantaggio di Terra di Lavoro registrarono anche nel 1865 qualche fatto doloroso, ciò avvenne principalmente per imprudenza di taluno che, affidandosi a proditorie promesse, varcò una frontiera oltre la quale sgraziatamente non puo per ora estendersi la protezione delle nostre leggi e delle nostre Forze Militari.

Convinto pertanto che, se le eccezionali disposizioni da me prescritte colla citata Ordinanza fossero applicate col necessario rigore e colla necessaria energia, la piaga del brigantaggio sparirebbe bentosto, mi son determinato a ripubblicare col Decreto in data 1° corrente, di cui trasmetto alla S.V. alcuni esemplari, insieme a varie copie del modello della catta di ricognizione o permesso di cui è cenno, agli articoli 2, 3, 4 e 5 del Decreto stesso.

E' inutile ch'io mi diffonda in raccomandazioni per eccitare la S.V. a voler cooperare con zelo ed energia alla esatta applicazione della novella Ordinanza. L'utilità dello scopo ch'essa si prefige è così evidente da non potersi disconoscere, senza malvolere, e d'altronde l'esperienza e la ragione insegnano che per mali eccezionali occorrono eccezionali rimedi. Accennerò soltanto che, nel caso attuale, è umanutà l'esser severi e che, con quanto maggiore rigore saranno attuati gli straordinari provvedimenti da me prescritti, tanto più presto si ridoreranno calma e prosperità a questa bella Provincia, e tanto meglio si potrà far ritorno all'esclusivo impero della legge comune ed al pieno godimento delle franchigie che ci sono concesse dai nostri liberi ordini di governo.

Invito poi particolarmente i Signori Sindaci a provvedere al ritiro delle antiche carte di ricognizione e degli antichi permessi di circolazione e di soggiorno in campagna che col 15 corrente cessano di avere effetto, sostituendoli, in caso di necessità dimostrata con altri del nuovo modello fatti in carta colorata, perchè possano a prima vista distinguersi dagli anteriori.

Raccomando Loro inoltre dei non concedere permessi a lungo termine, di accertarsi della sussistenza dei motivi pei quali questi sono domandati, e di specificare sulle carte i motivi stessi, non che il luogo determinato ove il richiedente si reca. Si eccita infine a pensare alla responsabilità che pesa su di loro e ad interrogar bene la propria coscienza prima di rilasciare i permessi a persone sovra di cui cada anche lontano sospetto di disonestà, ed a vegliare infine perchè non si ripeta il verificatosi abuso delle tasse indebitamente percette da taluni Segretari Comunali pel rilascio di carte e di permessi, dovendo quesrti concedersi sempre gratuitamente, e dovendo la relativa spesa essere sostenuta per intiero dai rispettivi Municipi.

Intanto, mentre avverto la S.V. che la Tipografia di questa Prefettura tiene a disposizione dei Municipi i moduli stampati amadre e figlia per le carte di ricognizione e pei permessi, la prego di un cenno di ricevuta della presente.

Il Prefetto DE FERRARI

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