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BRIGANTI A BAGNOLI DEL TRIGNO

da: http://www.guidabruzzo.it/bagnolibriganti.html

Narrano le cronache e tramanda la tradizione orale d'un episodio accaduto a Bagnoli del Trigno circa due secoli fa. Un mattino, il prete del paese, a cavallo di un asinello e in compagnia del sacrestano e d'un popolano, si recava alla sede vescovile di Trivento per consegnare un bel sacchetto di Ducati, frutto dei tributi religiosi avuti dai fedeli. Il prete, ignaro di quello che stava per succedergli, leggeva il suo breviario. All'uscita del paese, l'attendevano alcuni Briganti. Uno di essi era appostato su un albero per dare ai suoi compari, divisi in due gruppi, nascosti nei vicoli e dietro gli anfratti, il segnale dell'arrivo del prete, al quale volevano rubare i Ducati. Il religioso fu catturato e derubato. Non contenti di quello che avevano già preso, i Briganti inviarono il sacrestano a chiedere ai Bagnolesi, cento Ducati per la liberazione del prete e altri cento per evitare che il paese fosse messo a ferro e fuoco. Sicuri di averla vinta, i ladroni si diedero a mangiare e giocare, lasciando incustoditi gran parte dei propri fucili. Intanto il sacrestano aveva riunito i capo famiglia di Bagnoli a cui aveva raccontato dei Briganti e della loro esosa richiesta. Gli uomini non si persero d'animo, decisero che non avrebbero scucito neppure un Ducato, anzi riunirono un bel po' di gente per andare a liberare il prete e cacciare i Briganti dal paese. Presi di sorpresa, i banditi furono messi in fuga al grido di "Fòra li brijanti". Tre di essi furono catturati, portati sotto un albero per essere impiccati, poi, pensarono di affidarli al Duca, signore del paese. I Briganti tentarono in ogni modo di liberarsi, ma i popolani li tennero saldamente legati, e riuscirono a consegnarli al Duca, che li fece rinchiudere nelle galere del suo palazzo.

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